
Importante vittoria dell’Avv. Michele Bonetti, in tema di mancata ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso, che ha consentito ai ricorrenti extracomunitari di immatricolarsi presso gli atenei resistenti.
Nello specifico, a seguito delle doglianze avanzate in sede giurisdizionale, il Giudice Amministrativo ha consentito la redistribuzione di posti rimasti vacanti in favore di studenti provenienti da paesi extra UE che avevano partecipato al test ma non avevano raggiunto la troppo elevata soglia dei 20 punti. I ricorrenti hanno ottenuto l’assegnazione dei posti rimasti vacanti e la conseguente anelata immatricolazione al corso di laurea in Medicina e Chirurgia.
L’On.le TAR del Lazio, già in procedimenti analoghi patrocinati dallo studio legale Bonetti & Delia (tra gli altri si riportano le Sent. n.12649\2017, 12648\2017, 12657\2017), aveva ritenuto che il sistema di accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia fosse troppo difficoltoso per gli studenti stranieri quanto alle modalità con cui veniva individuata la soglia minima di 20 punti (pari ad un quarto del massimo punteggio ottenibile), il numero delle domande, la loro conformazione e la circostanza per la quale un numero di candidati (stranieri) fosse inferiore ai posti disponibili per gli studenti non comunitari.
Peraltro, secondo l’On.le Giudicante, la presenza tra i vari quesiti di domande difficilmente comprensibili per studenti che hanno seguito il proprio percorso scolastico in una nazione diversa dall’Italia avrebbe dovuto indurre l’Amministrazione ad individuare una soglia di punteggio diversa, rispetto a quella degli studenti italiani, non orientata ad incrementare la selezione in sé, ma eventualmente, volta ad escludere solo i candidati con un bagaglio culturale non idoneo ad iniziare la fase di studio universitario.
Le plurime pronunzie favorevoli su tali ricorsi, hanno indotto il legislatore ad una modifica normativa volta a rimuovere la soglia dei 20 punti per l’accesso alle facoltà a numero chiuso dei cittadini extra UE.
In conclusione, il TAR del Lazio, sez. III°, in aderenza alla tesi difensiva proposta dallo studio legale, ha statuito che “Insussistente nel caso di specie, inoltre (non essendo stati coperti i posti, riservati a studenti extracomunitari), deve ritenersi per questi ultimi la ratio del cosiddetto “numero chiuso”, giustificativo di selezione concorsuale in presenza di un numero di aspiranti eccessivo, rispetto sia alle capacità formative degli Atenei, sia alla richiesta di personale medico nei Paesi di provenienza.”
L’Avvocato Michele Bonetti, che ha patrocinato il ricorso, ha commentato che “tale importante pronuncia rappresenta un ulteriore tassello affinchè il legislatore possa, anche alla luce del crescente bisogno di figure specializzate in ambito medico, rivedere l’intero sistema di accesso alle pubbliche università”.