Il TAR del Lazio, accogliendo le tesi degli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia , founders di Bonetti & Delia studio legale, ha ritenendo illegittima la valutazione fatta dall’INPS in sede concorsuale del diploma di specializzazione per le professioni legali (SSPL).
La Quinta Sezione dei giudici di Via Flaminia, dando seguito ad un precedente ottenuto dagli stessi legali nel 2022 innanzi al Consiglio di Stato (n. 938), ha chiarito che l’Amministrazione, nella valutazione dei titoli dei candidati, “ai fini dell’esplicitazione del proprio potere discrezionale volto a definire i criteri concorsuali di ammissione e selezione”, deve tenere conto dell’equiparazione del livello formativo tra i vari titoli (Dottaro, Master, Scuola di Specializzazione). “Ne consegue, l’illegittimità degli atti impugnati e, in particolare, dell’addenda al bando e del bando stesso e la necessità di valutare, nell’ambito della procedura concorsuale oggetto di causa, anche il diploma di specializzazione per le professioni legali (astrattamente inquadrabile nell’VIII livello di referenziazione), dovendosi tenere necessariamente conto, ai fini dell’attribuzione del relativo punteggio, delle differenze in termini di durata del percorso professionalizzante (triennale per il Dottorato, minimo biennale per il Diploma di specializzazione, minimo annuale per il Master di II livello) e di crediti CFU (120 per il Diploma e 60 per il Master di II livello) (in termini, Consiglio di Stato n.938/2022)”.
Il Collegio, dunque, ha riconosciuto che il principio sostanziale debba prevalere sul principio formale anche in ipotesi in cui, come nel caso di specie, la questione verta sui titoli valutabili per la determinazione del punteggio finale, perché diversamente si perverrebbe ad una illogica e immotivata disparità di trattamento tra i candidati.
Soddisfazione è stata espressa dall’Avvocato Michele Bonetti, che ha così commentato: “Il fatto che il T.A.R. Lazio abbia voluto dar seguito alla nostra vittoria del 2022 ancora nei confronti dell’INPS e nell’ambito della valutazione dello stesso titolo, dimostra che l’Ente aveva male valutato la portata delle precedenti decisioni. Quella di oggi è un’importante assai innovativa che supera il dato formale del nomen iuris dei titoli per valorizzare l’aspetto sostanziale e che rappresenterà una limpida bussola per i successivi concorsi della P.A.”.