Partono i ricorsi a tutela di tutti i docenti specializzati all’estero che rimarranno escludi dai percorsi INDIRE.
In questi mesi è stata riscontrata un’accelerazione nella conclusione dei procedimenti amministrativi di riconoscimento dei titoli che spesso, in maniera frettolosa e superficiale, ha portato il MIM a rigettare le domande.
Per tutti i docenti che si trovano in tale situazione non sarà possibile prendere parte ai percorsi INDIRE a meno che non procedano con urgenza all’impugnazione del rigetto (con ricorso al TAR entro 60 giorni dal diniego oppure entro i 120 giorni con ricorso straordinario dinanzi al Presidente della Repubblica) chiedendone la sospensione.
Tali impugnazioni, dunque, devono essere effettuate immediatamente, anche prima della pubblicazione dei decreti attuativi da parte del Ministero, a pena di decadenza.
In poche e semplici parole i docenti che hanno avuto il rigetto della domanda di riconoscimento del titolo e che non lo impugneranno, non avranno più modo di sanare la loro posizione.
Sono oltre 11 mila, difatti, i docenti che hanno conseguito un titolo di specializzazione sul sostegno all’estero e che attualmente sono in attesa della conclusione del procedimento di riconoscimento del titolo in Italia.
Una situazione che ha generato un enorme contenzioso anche legato al ritardo cronico con cui il MIM evade le istanze di riconoscimento dei titoli.
Per far fronte a tale situazione, con il decreto-legge n. 71 del 31 maggio 2024, convertito con la legge n. 106 del 29 luglio 2024, sono stati istituiti i percorsi INDIRE riservati ai docenti specializzati all’estero per i quali, alla data del 1 giugno 2024, erano già decorsi i termini di conclusione del procedimento amministrativo di riconoscimento del titolo (ovverosia almeno 120 giorni dalla data di inoltro della domanda al MIM).
La norma prevede, difatti, che i docenti in attesa del riconoscimento da almeno 120 giorni o che abbiano pendente un contenzioso dinnanzi al Giudice Amministrativo per la mancata conclusione del suddetto procedimento, al fine di sanare la situazione, possano iscriversi ai percorsi di formazione INDIRE.
Detti percorsi saranno erogati direttamente dall’INDIRE o dagli Atenei accreditati e avranno lo scopo di “regolarizzare” tali pendenze.
L'iscrizione ai percorsi è subordinata alla rinuncia ad ogni istanza di riconoscimento sul sostegno ed ai contenziosi pendenti.
Contestualmente all’iscrizione ai percorsi di formazione, difatti, i docenti devono presentare rinuncia a ogni istanza di riconoscimento sul sostegno.
Il percorso, tuttavia, potrà essere svolto per un solo grado di istruzione pertanto, ai docenti che hanno conseguito all’estero più di un titolo di specializzazione è richiesto, in maniera del tutto illegittima, di rinunciare al riconoscimento di altri titoli eventualmente conseguiti, al fine di prendere parte ai percorsi INDIRE.
Non si comprende quale sia la ratio normativa di tale preclusione, anche considerando la circostanza che trattasi di titoli di specializzazione sul sostegno regolarmente conseguiti presso Atenei esteri accreditati. Non vi è alcun motivo, difatti, per costringere il docente che ha legittimamente conseguito più di un titolo all’estero a rinunciare al riconoscimento agli ulteriori titoli anche per vie ordinarie (ovverosia non tramite il percorso INDIRE ma tramite il consueto procedimento amministrativo).
In poche e semplici parole, i docenti con più di un titolo estero patiscono un enorme danno.
L’Avvocato Michele Bonetti, che da anni si occupa della materia, è a disposizione per chiarimenti e consulenze all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. nonché ai contatti al link https://www.avvocatomichelebonetti.it/studio-legale/contattaci