
“L’eliminazione della clausola del bando che esclude l’utilizzo dei posti riservati ai cittadini extracomunitari, che, giudizialmente ne chiedano l’attribuzione consentirà alla ricorrente di ottenere la chance di beneficiare dei suddetti posti in relazione alla sua posizione in graduatoria e sulla base delle regole di scorrimento”.
Questa la pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana che accoglie il ricorso degli Avv. Bonetti e Delia rappresentando un vero e proprio spartiacque per il contenzioso dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria.
“Quanto affermato dalla Avvocatura”, secondo cui potrebbe agire in giudizio solo chi è davvero prossimo all’ultimo degli ammessi, si legge in sentenza, “sarebbe dirimente qualora l’annullamento della clausola del bando e della graduatoria producesse effetti nei confronti di tutti i partecipanti, compresi quelli che non hanno proposto alcun ricorso. Ma non è così, atteso che per pacifica giurisprudenza (contraddetta da un solo precedente del tutto isolato del TAR Lazio) nei concorsi pubblici graduatoria è atto scindibile il cui annullamento ha effetto nei soli confronti di coloro che abbiano proposto il ricorso, poi accolto (Consiglio di Stato sez. III, 06/07/2016, n. 3005). La applicazione di tale principio al caso di specie fa sì che la platea dei soggetti che potrebbero beneficiare dell’annullamento della clausola impugnata si profila ristretta ai soli candidati che abbiano proposto ricorso con conseguente chance per la Sig.ra XXX di conseguire la ammissione”.
La decisione, commenta l’Avvocato Michele Bonetti, serve a fare chiarezza su alcuni aspetti fondamentali sulla questione dei posti vacanti. In primis sono gli Atenei e dover disporre delle immatricolazioni; ciò evita una situazione di arresto dettata dall’immobilismo del MIUR che pregiudica la carriera di tanti studenti, i quali avendo la possibilità di utilizzare questi posti non optati si ritroverebbero con una chance in più. In secondo luogo tale decisione, conferma che chi non ha agito in giudizio e non ha un provvedimento favorevole non può pretendere il posto che, al contrario, deve essere assegnato a chi come noi, con successo, ha agito.
Secondo il T.A.R., difatti, “la platea dei soggetti che potrebbero beneficiare dell’annullamento della clausola impugnata si profila ristretta ai soli candidati che abbiano proposto ricorso [..] ciò consentirà al ricorrente di ottenere la chance di beneficiare dei posti non opzionati da cittadini extracomunitari in relazione alla sua posizione in graduatoria e sulla base delle regole di scorrimento”.
Concludono gli Avv. Michele Bonetti e Santi Delia: “Grazie alle nostre vittorie saranno riassegnati ai molti studenti comunitari tutti i posti rimasti vacanti degli extracomunitari. Questo atteggiamento dell’amministrazione mal si concilia con i numerosi studi che dimostrano come il sistema sia al collasso perchè si lamenta già da tempo una grave carenza di medici destinata ad aumentare. Appare assurdo che non si consenta, neanche a fronte di situazioni così peculiari, di esercitare il diritto allo studio dei nostri giovani, diritto costituzionalmente garantito”.