
Il TAR Emilia Romagna, ha accolto con sentenza il ricorso volto ad ottenere il riesame dell’istanza di trasferimento al III anno di corso per il corso di laurea in Medicina presso l’Ateneo di Ferrara. In particolare, il ricorrente era stato escluso dalla graduatoria dei vincitori a causa dell’applicazione del c.d. criterio di riavvicinamento che, di fatto, collocava in secondo piano gli studenti italiani maggiormente distanti, in termini di residenza, dalla sede dell’Ateneo, in totale spregio del principio della valorizzazione del merito dei candidati.
A seguito dell’ordinanza cautelare emessa dal Consiglio di Stato il ricorrente veniva ammesso con riserva al corso di laurea ambito ed ivi sosteneva molteplici esami ottenendo ottimi risultati.
Preso atto di tale circostanza, il Collegio bolognese riteneva che “Con il superamento di un numero significativo di esami universitari deve ritenersi soddisfatto l’interesse sostanziale azionato dal ricorrente per effetto della positiva valutazione del percorso accademico da parte dell’istituzione universitaria…Oltre a ciò, il permanere degli effetti giuridici del percorso accademico utilmente intrapreso dal ricorrente si rivela conforme al principio di conservazione degli atti giuridici... Per le suesposte considerazioni il collegio ritiene che nella specie sussistano i presupposti per la declaratoria della cessazione della materia del contendere e tanto con riferimento sia alla domanda di annullamento degli atti de quibus (e al correlato interesse pretensivo all’ammissione all’iscrizione al III anno del corso di laurea in questione)”.
Sul punto, l’Avvocato Michele Bonetti founder dello Studio Legale Bonetti & Delia ha espresso grande soddisfazione ed ha così commentato la vicenda: “quanto statuito dal Tar dell’Emilia Romagna segna, finalmente, un piccolo passo in un modo in cui la meritocrazia ha da tempo la peggio. Purtroppo sempre più spesso ci troviamo ad assistere ad episodi in cui vengono applicati criteri irragionevoli piuttosto che l’unico criterio applicabile in tali casi, vale a dire quello del merito dei candidati. Che questo episodio possa segnare un’inversione di tendenza nonché un monito nei confronti degli atenei, affinché gli stessi valutino i candidati in ragione del proprio valore e non sulla base di criteri quale la provenienza geografica.”.