
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso in appello dello Studio degli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia in cui lo studente avanzava la richiesta di iscrizione al III anno di corso presso l’Università di Roma Tor Vergata.
Più nel dettaglio parte appellante, già iscritto al medesimo corso di laurea al III anno di corso presso un Ateneo estero, si immatricolava al primo anno accademico a seguito del superamento del test di ammissione.
L’Avv. Michele Bonetti commenta: “l’Ateneo di Tor Vergata, così come tanti altri Atenei italiani, è convenzionata con espressa autorizzazione ministeriale con l’Ateneo della Nostra Signora del Buon Consiglio sita a Tirana; anche per tali ragioni e per favorire il rientro in Italia dei nostri giovani che svolgono similari, se non uguali, percorsi di studi all’estero, dovrebbe essere incentivato a livello statale il rientro nel nostro Paese dei nostri studenti, consentendo loro di occupare i posti rimasti vacanti, anche se degli anni pregressi ed anche se non pienamente attinenti al loro anno accademico”.
L’Ateneo romano, tuttavia, nonostante il riconoscimento dei plurimi esami sostenuti dallo studente all’estero, procedeva con l’immatricolazione al primo anno di corso, negando allo stesso la naturale prosecuzione degli studi precedentemente intrapresi mediante l’iscrizione al terzo anno.
Sulla base delle ragioni d’urgenza avanzate dalla difesa, il G.A. accoglieva la richiesta cautelare avanzata dai legali e disponeva l’immatricolazione dell’appellante all’anno di corso agognato, ammettendolo contestualmente agli esami programmati dall’Ateneo per il mese di aprile.
Con ordinanza dello scorso 14 maggio, il massimo organo della Giustizia Amministrativa confermava la pronuncia cautelare alla luce della circostanza per cui l’appellante “risultava già prima era iscritto al III anno all’estero al medesimo corso di laurea presso l’Università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana, e ora chiede il riconoscimento della pregressa carriera universitaria, avendo sostenuto tutti gli esami relativi ai primi due anni accademici del corso di laurea frequentato all’estero (…) per non perdere definitivamente un altro anno accademico”.
Il Consiglio di Stato ha dunque riconosciuto che lo studente avesse effettivamente maturato negli anni il bagaglio di conoscenze necessarie ed utili ai fini dell’ottenimento dell’iscrizione al terzo anno del corso di laurea in medicina.