
Il Tar Lazio ha confermato il decreto cautelare emesso in favore di un giovanissimo studente non ammesso alla terza elementare.
Il piccolo era stato bocciato nonostante avesse una situazione personale molto difficile, originata purtroppo dalla perdita della madre pochi anni orsono. Una condizione psicologica, quella del bambino, sicuramente problematica, certificata anche dal parere di alcuni psicoterapeuti professionisti, che la scuola stessa non ha saputo gestire, ma che, anzi, ha provveduto a risolvere con una bocciatura; unico caso nell’istituto per tutto il 2013.
Impossibile non denunciare un simile atteggiamento dell’Amministrazione.
L’illogicità, la carenza e l’assoluta genericità della motivazione addotta dall’Istituto a fondamento della propria decisione – in totale dissonanza con il dettato normativo attualmente in vigore, che per la scuola primaria prevede nel caso di non ammissione alla classe successiva, l’indicazione di “motivi specifici” – è stata fortunatamente messa in luce dall’avv. Michele Bonetti, il quale non ha tardato a proporre ricorso dinanzi al TAR Lazio.
Un decreto cautelare emesso dal Giudice Consigliere Dott.ssa Biancofiore e una successiva ordinanza di conferma dello stesso hanno condannato la scuola a riesaminare la posizione del bambino, consentendogli in via cautelare di frequentare la classe terza elementare.
Intanto, in attesa della pronuncia sul merito per il definitivo consolidamento della posizione, il piccolo continua il proprio percorso di formazione e crescita all’interno della scuola, con grande soddisfazione di chi continua a lottare per difendere diritti che, come quello allo studio, sono di tutti ma, troppo spesso, vengono riconosciuti a pochi fortunati soltanto.
Si allega copia del decreto e dell’ordinanza del TAR Lazio.