L’azione giurisdizionale che deve essere promossa al fine di tutelare i suoi interessi è un ricorso straordinario avverso tutti gli atti di concorso straordinario “primaria e infanzia” così come bandito nell’anno 2018.
Il concorso nasce per rispondere all’esito negativo dell’Adunanza Plenaria del dicembre 2017 secondo cui il diploma magistrale non è sufficiente per essere ammessi in G.A.E. Esigenze di par condicio hanno poi portato il Legislatore a coinvolgere anche la categoria dei laureati in S.F.P.
A nostro avviso, tuttavia, vi sono delle illegittime preclusioni legate al servizio svolto che escludono dalla procedura concorsuale numerosi laureati S.F.P.
Nell’immediato riteniamo che vi siano molteplici categorie tutelabili e per cui proporre ricorso sin da ora:
1) S.F.P. con 2 anni di servizio svolto ma nella scuola paritaria;
2) S.F.P. con servizio, svolto nella scuola statale, inferiore ai due anni ma che, con il corrente anno scolastico, completa il requisito;
3) S.F.P. con due anni di servizio svolto ma “combinato” tra scuola paritaria e statale;
4) S.F.P. senza servizio (o con servizio insufficiente) che hanno superato precedenti concorsi;
5) S.F.P. con servizio insufficiente ma che grazie al tirocinio raggiungono i due anni;
6) S.F.P. con servizio insufficiente su infanzia e primaria ma che raggiungono i due anni, in tutto o in parte, con servizio svolto in altre CDC (tanto svolto nella scuola statale quanto nella paritaria);
L’obiettivo è farvi partecipare alle prove orali da cui siete esclusi.