Proseguono i successi della campagna al giudice del lavoro iniziata nel 2011 per contrastare l’illegittima reiterazione dei contratti a termine nella scuola e l’abuso del precariato.
Dopo le prime importanti sentenze ottenute dagli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, che hanno condannato il Ministero ad ingenti risarcimenti del danno in favore degli insegnanti, e hanno invitato il Ministero a considerare ipotesi transattive che riconoscano la stabilizzazione ai precari, vi sono nuovi provvedimenti positivi in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e della recentissima pronuncia della Corte di Cassazione.
Stavolta a pronunciarsi sono i giudici di primo grado dei Tribunali di Monza, Latina, Pordenone, Nola, Cremona, Rimini, Cuneo, Arezzo, Avezzano, Piacenza, Genova e altri ancora.
I giudici, riportandosi alla pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che:
“Nel regime del lavoro pubblico contrattualizzato in caso di abuso del ricorso al contratto a tempo determinato da parte della P.A. il dipendente, che abbia subito la illegittima precarizzazione del rapporto di impiego ha diritto al risarcimento del danno”, dichiarando illegittima la reiterazione dei contratti a tempo determinato stipulato dalle parti. Hanno riconosciuto il diritto dei ricorrenti ad ottenere il risarcimento del danno, le differenze retributive derivanti dagli scatti di anzianità, nonché le mensilità di luglio ed agosto per ogni anno di incarico conferito da settembre a giugno, oltre alle spese legali.
Statuizioni importanti, che dispongono, in favore dei ricorrenti, somme totali prossime ai 30.000 euro.
“Si tratta dell’ennesimo significativo passo avanti della magistratura nel riconoscimento dei diritti dei precari.” - A parlare è l’Avv. Michele Bonetti, patrocinatore del ricorso condotto insieme all’Avv. Santi Delia e alle associazioni Adida e La Voce dei Giusti.
“Le recenti sentenze si inseriscono in un quadro complessivo dove la maggioranza dei Tribunali italiani attendono, ai fini della decisione, la sentenza della Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità della normativa interna dopo la chiara bocciatura del sistema italiano da parte della Corte di Giustizia Europea ed a dare un indirizzo univoco ai giudici nazionali. La decisione della Consulta è prevista per il 17 maggio 2016. Abbiamo sempre creduto nelle ragioni di questa campagna ed oggi, più che mai, riteniamo di dover continuare su questa strada.” – prosegue Bonetti – “Abbiamo, difatti, riaperto le adesioni per questa tipologia di ricorsi, congiuntamente con le associazioni Adida e La Voce dei Giusti, e sono molti i precari che ancora chiedono Giustizia”.