Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita delle domande di riconoscimento dei titoli esteri, derivante non solo da una maggiore circolazione dei cittadini in Europa, ma da una sempre crescente difficoltà, in Italia, di ottenere abilitazioni e specializzazioni sul sostegno a causa della mancata attivazione di percorsi abilitanti e del contingentamento degli accessi al TFA per il conseguimento del titolo di specializzazione.
I Paesi che sono stati più interessati da questa “migrazione formativa” sono la Romania, la Spagna e la Bulgaria che, dopo aver conseguito il titolo chiedono al Ministero il riconoscimento.
Ad oggi, vi è un patologico ritardo nel riscontro, da parte del Ministero, delle domande di riconoscimento del titolo.
In tali casi si è dinanzi ad un silenzio c.d. inadempimento, in quanto collegato ad uno specifico obbligo a carico della P.A. di provvedere in ordine all’adozione dell’atto finale. In questi casi è possibile, per coloro che non abbiano ricevuto una risposta espressa all’istanza, proporre, fintanto che perdura l’inadempimento e, comunque, non oltre un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento, un’azione giudiziale al fine di ottenere un provvedimento che imponga al Ministero di pronunciarsi sulle istanze inevase.
Si noti come, sulla materia del riconoscimento dei titoli, si è espresso da ultimo il Consiglio di Stato, riunito in Adunanza Plenaria, che lo scorso 29 dicembre 2022 ha depositato diverse sentenze riguardo al tema della riconoscibilità e del valore abilitante dei titoli conseguiti da italiani in Romania ed in Bulgaria ai fini dell’insegnamento nel nostro Paese ( https://www.avvocatomichelebonetti.it/notizie/plenaria-consiglio-di-stato-ministero-condannato-a-valutare-i-titoli-di-abilitazione-comunitari-per-gli-insegnanti ).
Per ricevere l’informativa inerente al ricorso avverso il silenzio vi invitiamo ad inoltrare una email al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..