Insieme per aiutare sfollati e vittime del terremoto
APPELLO AI GIOVANI E AGLI STUDENTI
L’Aquila è sconvolta, distrutta, la conta dei morti e dei feriti non si ferma, la tragedia e grandissima. In televisione e sul web vediamo scorrere le immagini del disastro, vediamo le case sventrate, la gente disperata. Non possiamo stare a guardare! Il terremoto ha ucciso e lasciato senza casa tanti studenti e tanti giovani: L’Aquila è una città universitaria, le case del centro sono abitate da tanti studenti fuori sede, anche le residenze universitarie sono state distrutte e sono diventate teatro della tragedia.
Ci rivolgiamo pertanto a tutti i giovani e agli studenti di tutto il Paese: serve una grande e corale azione di solidarietà e di impegno. In queste ore i volontari della protezione civile stanno fornendo il primo soccorso, ma presto servirà l’aiuto di persone comuni, sia in loco che a distanza. Le associazioni firmatarie di questo appello si impegnano a mettere a disposizione tutti i loro contatti e la loro rete organizzativa per agevolare la raccolta di fondi, di generi di prima necessità, di materiali utili alla popolazione colpita dal terremoto. Rivolgiamo un appello a tutti i giovani e agli studenti perché si rendano disponibili per ospitare gli sfollati: tanti sono quelli rimasti senza casa, e nelle prime settimane sarà difficile trovare posto per tutti. E infine chiediamo di mettersi a disposizione qualora servano volontari per le fasi successive a quelle di queste ore.
Scriveteci, mandateci la vostra disponibilità per una di queste iniziative a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Segreteria Organizzativa
UdU- Rete studenti medi, via Morgagni 27, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Associazioni promotrici
UdU - Unione degli Universitari
Rete degli studenti medi
Giovani ACLI
FUCI – Federazione Universitaria Cattolica Italiana
GiOC – Gioventù Operaia Cristiana
ARCI Ragazzi
“E se domani non pioverà più, la luna del nostro abruzzo illuminerà nuovamente la nostra terra spezzata e gli occhi di chi ha visto la morte. Lo sguardo corre sulla casa dello studente, un rettangolo di cemento armato accartocciato su se stesso, un ammasso di macerie e di spunzoni di metallo che trafiggono come lance, mentre le finestre senza vetri sembrano orbite vuote percorse dalle mani insanguinate dai nostri soccorritori in guerra contro il tempo”.
