Carissimi,
è di qualche ora fa la notizia del ricorso presentato da una manciata di Vostri Colleghi, ove si lamenta la situazione relativa agli ingressi sovrannumerari presso l’Ateneo di Catania.
Riteniamo di rappresentarVi che lo scrivente, unitamente all’Unione degli Universitari, sta valutando l’opportunità di intervenire in detto procedimento opponendosi alla domanda dei Vostri Colleghi (direttamente e/o indirettamente avanzata contro di Voi).
L’intervento sarà presumibilmente a nome di un costituendo Comitato e dello stesso UDU, rappresentando gli studenti ricorrenti, ma anche i non ricorrenti. Difatti, non tutti gli ammessi hanno posizioni contrarie alla Vostra e riteniamo che alcuni Vostri “contraddittori” abbiano giocato sulle diverse problematiche non comprendendo pienamente la questione, ossia l’assenza di finanziamenti all’Università pubblica; difatti gli altri Paesi Europei ci superano sugli investimenti nel settore dell’Istruzione e della Sanità, sia in termini quantitativi, che in termini percentuali.
L’indomani delle prime vittorie al TAR, dinanzi all’ingresso in sovrannumero nella prima sede scelta (Catania nel Vostro caso), avanzai silenziosamente quella che ritengo da tempo la soluzione più equa, ovvero una sanatoria; ma non partendo dai miei ricorrenti, a cui ho devoluto non solo la difesa ma anche le mie più forti passioni, bensì rivolgendomi in primis agli studenti ammessi.
Questi ultimi lamentano non solo opinabili disfunzioni universitarie, ma la circostanza che soggetti con punteggi più bassi, prossimi allo zero, studiassero vicino casa, diversamente da loro che sono costretti a lasciare i propri affetti ed i loro cari per studiare a Catania. Per questo decisi che qualsivoglia sanatoria dei cosiddetti “riservisti” doveva accompagnarsi alla possibilità di far trasferire anche coloro che avevano superato il test presso la loro prima sede scelta. Il tutto si sarebbe dovuto accompagnare allo scioglimento favorevole della Vostra riserva prima delle sentenze di merito. A mio avviso era questa la soluzione da perseguire, poiché tutti dovevano avere diritto a studiare e non ha senso mandare a Sassari uno studente di Catania e viceversa, soprattutto in assenza di un sistema di borse di studio adeguato.
Tuttavia, la classe politica parlamentare ancora non ha recepito la mia richiesta nonostante la programmazione abbia fallito e prova ne è la recente vicenda delle specializzazioni mediche, ove un ingordo sistema ad imbuto continua a lacerare e dividere i medici, un tempo studenti anche essi.
Da qui la scelta personale di avanzare questo intervento ad opponendum unitamente a tanti ammessi che ci hanno già dato adesione per dimostrare che ci sono tanti studenti ammessi al test che ritengono che anche Voi abbiate diritto a studiare.
Ci preme, comunque, traquillizzarVi sull’esito di tale ricorso, poiché siamo da sempre convinti della fondatezza delle nostre azioni, i cui principi si richiamano alla nostra Costituzione. Con il massimo rispetto per le autorevoli difese avversarie, ritengo che vi siano dei profili formali in grado di caducare, senza neanche entrare nel merito, le tesi di parte avversa.
Vi rimettiamo in allegato la procura da inviare in originale, una volta compilata e sottoscritta, allo studio legale Avv. Michele Bonetti & Partners - Via S. Tommaso d’Aquino n. 47, 00136 Roma - per mezzo di raccomandata a.r, nonché scansionata al presente indirizzo mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) ed al numero di fax 06.64564197, entro e non oltre il 9 giugno 2015, rappresentandoVi che non Vi richiederò onorari per dette azioni anche a nome dell’UDU Catania, in persona del suo legale rappresentante, nostro grande combattente in prima linea, Giuseppe Campisi, e deducendo, altresì, che l’azione verrà avanzata con carattere erga omnes, ossia per tutti a prescindere dall’adesione.
Sempre con Voi e dalla Vostra parte, non Vi abbandoneremo mai!
I miei più cari saluti,
Avv. Michele Bonetti.