Ad agosto l'Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica aveva proposto di escludere 135 scuole di specializzazione su 1.433 perché non in grado di formare al meglio. Dopo le polemiche, un nuovo controllo e alcuni adempimenti delle Università, la lista è un po' cambiata a settembre 2017 in prossimità del bando. Delle 135 scuole, inizialmente, bocciate 13 sono rientrate con accreditamento provvisorio (Catanzaro-Microbiologia e virologia; Ferrara-Chirurgia vascolare; Ferrara-Medicina dello sport; Firenze-Audiologia e foniatria; Modena-Malattie dell'apparato digerente; Parma-Oftalmologia; Parma-Dermatologia; Pavia-Chirurgia vascolare; Pisa-Medicina dello Sport; Pisa-Audiologia; Pisa-Malattie infettive; Pisa-Medicina del Lavoro; Campus Biomedico-Ginecologia e Ostetricia) mentre 4 sono state ritenute non valutabili (Cattolica-Chirurgia maxillo facciale; Foggia-Malattie dell'apparato digerente; Genova-Medicina dello Sport; Napoli-Federico II-Reumatologia). Ben 10 le scuole considerate non adegute (tra cui Messina-Chirurgia maxillo facciale; Pavia-Chirurgia pediatrica; Pavia-Scienze dell'alimentazione; San Raffaele-Chirurgia vascolare; Messina-Ematologia; Insubria Varese-Medicina legale; Insubria Varese- Neuropsichiatria infantile; Humanitas-Neurochirurgia; Campus Biomedico-Oftalmologia; Chieti-Otorinolaringoiatria).
Secondo quanto oggi confermato da Repubblica.it, una scuola di specializzazione su dieci che in Sicilia prepara i neo-camici bianchi alla professione non ha i requisiti di qualità, e più della metà (55 su 103) ha lacune da colmare. Il record a Messina, che con nove scuole "bocciate" e venti ammesse con "debito" ha la maglia nera in Italia con Foggia e Bari.
Abbiamo ricevuto mandato da alcuni gruppi di specializzandi che frequentano queste scuole e che, non potendo prendere atto di tali rilievi dell'Osservatorio e del Ministero, ci hanno chiesto se esistano margini per azioni giudiziali risarcitorie e, sin da subito, al fine di limitare i danni, trasferire il proprio percorso verso scuole conformi a legge.
Il Ministero ha confermato che gli Atenei hanno l'obbligo di concedere i nulla osta, ma in tanti stanno resistendo anche adducendo di aver agito in giudizio (quel tanto odiato T.A.R. a cui ora anche loro chiedono giustizia) avverso la decisione del MIUR.
Stante la scadenza dei termini per agire e le vostre numerose richieste, Vi invitiamo a contattarci tempestivamente giacchè l'azione va iniziata, a pena di decadenza, entro 60 giorni da quando avete ricevuto il diniego al nulla osta.
Inoltre, anche ai fini risarcitori, consigliamo a tutti gli interessati, di formalizzare il proprio interesse al trasferimento giacchè tale scelta potrebbe incidere, ai sensi dell'art. 1227 c.c. in un ipotetico contenzioso futuro.
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