Si sono svolte in data 25, 26 e 27 febbraio le prove scritte del nuovo concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado su posto comune e di sostegno (PNRR2).
Le prove, valevoli indistintamente per tutte le classi di concorso e tipologie di posto, sono state suddivise in sei batterie da 50 quesiti ciascuna. Ogni batteria, naturalmente, era costituita da quesiti diversi tra loro.
La possibilità della non contestualità della prova era prevista all’art. 6, comma 5, del bando di concorso il quale assicurava “la trasparenza e l’omogeneità in modo da garantire il medesimo grado di selettività tra tutti i partecipanti”.
Ebbene, dopo lo svolgimento delle prove, i candidati hanno riscontrato numerosi errori nei quesiti che sono stati immediatamente segnalati al MIM. Nel particolare si rilevavano errori nei turni pomeridiani del 25 e del 27 febbraio.
Tali errori, senza che vi sia stata la pubblicazione ai alcun atto ufficiale, sembra che siano stati riconosciuti anche dallo stesso Ministero che, nel tentativo di “neutralizzare” i quesiti incriminati, ha aggiunto 2 o 4 punti a tutti i candidati di tali turni che avevano risposto erroneamente. I punteggi, poi, sono stati più volte rimaneggiati nella piattaforma.
L’attribuzione indiscriminata di tale punteggio, penalizza tutti i candidati degli ulteriori turni considerando che:
- il punteggio conseguito per ogni turno vale per tutte le classi di concorso e tipologie di posto e quindi i punti in più attribuiti ai candidati a cui sono state somministrate le prove contenenti errori, hanno effetti sulle posizioni di tutti gli altri candidati;
- la soglia di sbarramento per il superamento della prova scritta è di 70/100 quindi, potenzialmente, soggetti che avevano avuto un punteggio inferiore alla soglia potranno concorrere con gli altri per la partecipazione alla successiva prova orale;
- può essere ammesso alla prova orale un numero di candidati pari a tre volte quello dei posti messi a bando dunque, coloro che hanno avuto l’attribuzione di 2 o 4 punti in più, hanno più possibilità di superare questo ulteriore criterio di sbarramento sopravanzando chi ha maturato un punteggio con le sole proprie forze.
Ovviamente l’intenzione non è quella di “attaccare” i docenti a cui sono state somministrare domande errate e che hanno ottenuto il maggior punteggio, ma di invitare il Ministero ad adottare una soluzione più equa, ad esempio, intervenendo sulla soglia.
Solo previa verifica delle singole situazioni, si potrà valutare di procedere con ricorsi individuali diretti all’ammissione alla prova successiva e ricorsi collettivi.
Che tipo di interventi saranno adottati?
Lo Studio Legale avvierà, in prima battuta, azioni stragiudiziali per il tramite dell’inoltro di istanze di accesso agli atti (diretti a chiarire ed ottenere gli atti formali e i verbali sottesi a questa decisione mutevole e contraddittoria), e di una diffida collettiva, con contestuale istanza di agire in via di autotutela, al MIM.
Solo nel caso in cui il MIM non dovesse procedere alla rimozione delle illegittime disparità di trattamento poste in essere, si avanzerà un ricorso al TAR.
I ricorsi potranno essere avanzati in maniera collettiva e, per casi peculiari, individuale.
Chi può agire?
Potranno agire tutti i candidati che hanno partecipato alla procedura concorsuale, considerando che, in prima battuta, chiederemo solo di fare chiarezza e che le illegittimità delle scelte del MIM si riverbereranno non solo nell’accesso alla prova orale ma anche nella graduatoria di merito definitiva.
Quali sono i tempi e i modi per agire.
Per l’inoltro delle istanze di accesso agli atti e della diffida bisognerà aderire entro e non oltre il 4 aprile 2025.
Nel caso di mancato riscontro, avanzeremo ricorso al TAR ma bisognerà formalizzare una ulteriore adesione.
L’adesione all’azione stragiudiziale (accesso agli atti e della diffida) non vincola alla proposizione del ricorso giurisdizionale.
Chi vorrà procedere dinanzi al TAR dovrà segnalare allo Studio Legale tale volontà ed effettuare un’integrazione economica.
L’adesione al ricorso al TAR dovrà pervenire entro e non oltre il 28 aprile 2025.
Per maggiori informazioni e per aderire, consultare l'informativa allegata.