
È stata ammessa alla prova orale la ricorrente che aveva agito dinanzi al TAR del Lazio avverso il mancato superamento della prova scritta dovuto ad una errata formulazione di un quesito somministrato dal Ministero.
La vicenda, concernente la classe di concorso A018 - Filosofia e Scienze Umane, ha fatto discutere a lungo, in quanto lo stesso autore della teoria oggetto del quesito aveva rilasciato un comunicato affermando che i compilatori ministeriali avevano mal interpretato il proprio pensiero.
Anche di fronte a tale circostanza, tuttavia, il Ministero continuava ad affermare la correttezza del quesito asserendo che nella formulazione dello stesso erano inseriti dei “distrattori” volti a saggiare la padronzanza dell’argomento da parte dei candidati.
Solo dopo la nomina di un verificatore, ovverosia di un soggetto esterno esperto della materia, è stata definitivamente dichiarata l’erroneità del quesito.
Epilogo di tale singolare vicenda è la sentenza del TAR n. 18031/2023 con cui è stato accolto il ricorso.
Il quesito contestato il seguente: “Secondo Howard Gardner l'intelligenza è: [a] una realtà multidimensionale, non a struttura gerarchica ma a disposizione cubica. [b] un costrutto teorico che viene misurato dai test sotto forma di QI e in cui giocano due fattori, uno generale e uno specifico. [c] un processo di adattamento ottimale (equilibrio tra assimilazione e accomodamento). [d] un insieme di procedure per fare cose, da considerarsi come un "sistema" con proprie regole, operante su basi biologiche e culturali”.
La ricorrente indicava come esatta la risposta di cui alla lettera a) (“una realtà multidimensionale, non a struttura gerarchica ma a disposizione cubica”), mentre l’Amministrazione ha ritenuto corretta la risposta di cui alla lettera d) (“un insieme di procedure per fare cose, da considerarsi come un "sistema" con proprie regole, operante su basi biologiche e culturali”).
Il TAR, nella citata sentenza, precisa che «è evidente che il presupposto che introduce il quesito sopra ricordato risulta erroneo e pertanto allo stesso non può ricondursi alcuna risposta “esatta”. Più precisamente l’incipit del quesito presuppone che il Prof. Gardner abbia elaborato una teoria sulla “intelligenza”, mentre così non è, dal momento che, come chiarito nella verificazione e dallo stesso studioso in prese di posizione pubbliche depositate in atti, la teoria del predetto si contraddistingue precipuamente per caratterizzare al plurale, e non al singolare, la capacità cognitivo-comportamentale».
Il provvedimento spiega in maniera nitida le motivazioni dell’erroneità del quesito accogliendo in toto il ricorso proposto dalla docente.
“La ricorrente era stata esclusa dalla prosecuzione della procedura concorsuale a causa di quest’unico quesito, quindi ora potrà sostenere la prova orale” spiega l’Avv. Michele Bonetti che ha patrocinato la causa. “La vicenda è particolarmente incresciosa in quanto nel concorso oggetto del presente contenzioso, anche considerando le altre classi di concorso, vi sono stati tantissimi quesiti errati e il Ministero ne ha annullati pochissimi in via di autotutela, con la conseguenza che i docenti hanno dovuto proporre ricorso per far valere le proprie raggioni; in un concorso pubblico volto alla selezione di personale docente sono fatti che non dovrebbero verificarsi”.