All’indomani della pubblicazione delle graduatorie inerenti all’ammissione a medicina del 2019, il Consiglio di Stato, con provvedimenti del 3 ottobre, ha ancora una volta mostrato di aderire alle tesi difensive sostenute dagli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia.
Si tratta della prima ottemperanza collegiale vinta sul tema dell’ammissioni decretate dallo stesso Consiglio di Stato a livello nazionale nel mese di luglio.
Secondo la Sesta Sezione, infatti, è “ingiustificato e pregiudizievole” il rifiuto opposto dagli Atenei di dar seguito all’ordine già disposto, in sede di appello, dal Consiglio di Stato di procedere ad un’immediata immatricolazione dei ricorrenti vittoriosi.
Sono infondati dunque gli ostacoli frapposti da MIUR e Atenei che, in taluni casi, continuano a non immatricolare i ricorrenti vittoriosi.
Si tratta di un ulteriore tassello che si inscrive in un trend ormai consolidato che denuncia l’inadeguatezza di un sistema di accesso che mette irragionevolmente a disposizione dei giovani studenti solo una minima percentuale delle possibilità formative degli Atenei.
La nostra tesi, già accolta dal Consiglio di Stato ed, oggi, ulteriormente suffragata, dimostra come il decremento di ammissioni, nonostante i tanti studenti che si cimentano al test, non sia affatto giustificato dalle carenti risorse degli Atenei ma solo sulla base di scelte politiche per nulla compatibili con il diritto costituzionalmente garantito allo studio.